La corsa all'Oro

C'era una volta un esploratore venuto da un paese lontano con addosso solo un paio di pantalonacci e una camicia logora, scarpe sformate, una bussola ed una mappa...una bussola e una mappa? Sì, perché l'esploratore (lo chiameremo Livingstone) è uno studioso appassionato di storia, e ancora di più appassionato di tesori. Ogni volta che ne fiuta uno, in qualsiasi parte del mondo si trovi, parte con la sua bussola e si mette a cercare...chissà dove ha letto che a Roma si nascondono tanti tesori, che mai nessuno ha trovato. Uno in particolare lo incuriosisce: è il grande, misterioso e preziosissimo tesoro che sembra sia stato nascosto dallo stesso Giulio Cesare  da qualche parte nel quartiere dei fiorentini, tra via dei Banchi e la chiesa di San Giovanni Battista. Sembra quasi di vederlo, il signor Livingstone, mappa alla mano, che perlustra palmo a palmo tutta la zona, bussando sui muri per sentire l'inconfondibile rumore sordo di un'intercapedine, smuovendo i sampietrini per aprire chissà quale passaggio segreto, intrufolandosi in ogni cortile...passano le ore, ha trascorso quasi l'intera giornata a girovagare tra queste strade, ma evidentemente la mappa non corrisponde alla città moderna. Basta, pensa, mi siedo qui e prendo un po' di respiro, fa crollando su uno dei gradini della chiesa di san Giovanni. Ancora un'occhiata alla mappa, che piega e mette in tasca con un gesto stizzito, e poi finalmente si concede di guardarsi attorno solo per il piacere di farlo...è in quel momento che la vede e capisce tutto. Là, proprio davanti a lui, c'è la soluzione: la targa sul palazzetto di fronte alla chiesa recita "piazza dell'Oro", il suo tesoro è lì!!! Si alza, quasi senza fiato, arriva con un salto dall'altro lato della strada, si allunga fino a sfiorare con le dita la targa, che finalmente si muove! 

 

Ecco, il fatto che invece piazza dell'Oro prenda il nome dalla famiglia che un tempo abitava qui mi sembrava così ordinario ...non è molto meglio una storia di esploratori e tesori nascosti?