Non so voi, ma a scuola ho sempre fatto confusione quando si parlava di alto e basso Medioevo...poi le cose si sono chiarite (ma ogni tanto, se sono sovrappensiero, mi tocca riflettere un po') e questa mattina, in quasi completa solitudine, ho fatto una capatina al museo dell'Alto Medioevo, per rinfrescarmi le idee in vista di una visita guidata.
Nascosto sotto i portici, il museo se ne sta solo soletto in un angolo dell'Eur, ma pochi decidono di visitarlo; in effetti ci ho sempre visto scolaresche e amatori (se decidete di andarci - e una visita la merita davvero - attenzione a non entrare nel bar accanto, o almeno fatelo con la consapevolezza che i cornetti esposti non sono reperti storici...anzi, prendetene uno e ordinate anche un bel cappuccino per iniziare bene la giornata). In effetti, nonostante l'allestimento denunci qualche primavera di troppo, nelle sale si trovano reperti straordinari databili dal IV al X secolo: di qua una fibula in oro, di là frammenti di antichi rilievi e, ancora, il più ricco corredo funerario mai scoperto appartenuto a un guerriero longobardo, e poi stoffe copte e gioielli da far perdere la testa.
Quando il percorso sembra essere concluso, imboccando una porta si scopre invece quello che è forse il tesoro più prezioso del museo, l'opus sectile di Porta Marina. Si tratta della decorazione, in marmi costosissimi e preziosi, di una domus riscoperta alla metà del secolo scorso ad Ostia Antica. Un capolavoro forse mai portato a termine - nello scavo sono state addirittura ritrovate tracce di materiale da cantiere di IV secolo, il che mostra che la domus venne abbandonata, chissà poi perché, prima di essere conclusa - ma assolutamente perfetto, da vedere trattenendo il fiato, e rimuginando sul fatto che a breve il museo, così almeno si sussurra, potrebbe chiudere per mancanza di fondi...