Sempre che si riescano ad evitare buche, è sempre utile camminare per le strade di Roma tenendo il naso all’insù. Solo così si possono notare particolari che altrimenti sarebbe difficile vedere, come il campanile di Santa Maria dell’Anima, proprio dietro a piazza Navona. Decisamente insolito, e poco “romano” nell’aspetto, è decorato da maioliche di colori diversi, e ricorda più le città del nord Europa: la chiesa è in effetti quella nazionale tedesca, e forse questo ha influito sulla scelta.
All’interno, tra gli altri, il monumento funebre di papa Adriano VI (1522-23), originario di Utrecht e precettore dell’imperatore Carlo V. Una personalità di prim’ordine, che però a Roma non fu mai amato molto, prima di tutto perché straniero, e poi per l’essere stato giudicato troppo freddo e distante, integerrimo e severo. Addirittura – cosa inaudita per l’epoca – chiuse il cortile del Belvedere perché le statue antiche là esposte - tra tutte il Laocoonte e l'Apollo - erano troppo licenziose e poco adatte alla residenza di un papa. Ecco perché alla sua morte, dopo appena un paio d’anni di pontificato, tutti tirarono un sospiro di sollievo; pare addirittura che qualcuno affisse sulla porta del suo medico, che evidentemente non era stato in grado di evitare il peggio, “liberator patriae”, liberatore della patria.