Nella vita fa sempre bene guardare le cose da un altro punto di vista, e questo vale anche quando, semplicemente, si fa una passeggiata in centro approfittando di una fredda giornata di sole come quella di oggi. Lo scenario è in effetti uno dei più celebri di Roma, quello che nessun turista può perdere: il Pantheon. Ma, volendo capovolgere la nostra visione delle cose, invece di contemplare la facciata ed entrare, facciamogli un giro attorno, fino ad arrivare alla parte opposta, su via della Palombella. Qui si scoprono alcuni dei resti della basilica di Nettuno costruita, come lo stesso Pantheon, da Agrippa, amico, luogotenente e genero dell’imperatore Augusto. Edile dal 25 a.C., Agrippa si occupò della costruzione di alcuni degli edifici monumentali del Campo Marzio, tra cui proprio la basilica dedicata al dio del mare. Scomparso quasi tutto, rimane qualche elemento della decorazione, soprattutto un fregio – frammentario ma in alcuni punti molto ben conservato – che mostra conchiglie e delfini e tridente, che sembra lasciato da Nettuno in modo che anche chi cammina distratto si ricordi di lui.