Le guide di Roma la segnalano come uno delle piazze dove si beve il miglior caffè della città. Non voglio entrare nel merito della spinosa questione, ma segnalare invece qualcosa di apparentemente molto insolito. Che ci fa un cervo sul punto più alto della facciata della basilica di Sant’Eustachio? E per giunta con una croce al centro della testa? Per scoprirlo bisogna tornare parecchio indietro nel tempo, almeno fino all’epoca delle persecuzioni contro i cristiani. Narra la leggenda che il soldato Placido, durante una battuta di caccia – siamo all’epoca dell’imperatore Traiano – avesse puntato un bel cervo ma che, al momento di prendere la mira per colpirlo, una croce sia apparsa tra le corna dell’animale, determinando la conversione del soldato, che si fece battezzare e chiamare Eustachio, e di tutta la sua famiglia. Scoperto e condannato a morte, Eustachio sembra venne ucciso proprio nel punto in cui poi venne fondata la chiesa, forse già nell’VIII secolo. Oggi la basilica ha un aspetto decisamente più moderno, risultato di restauri che si sono succeduti nei secoli, ma il bel campanile è ancora quello di epoca medievale, della fine del XII secolo. E il cervo sta ancora lì per tutti quelli che alzano la testa scolandosi l'ultima goccia di caffè...