Negli acquerelli di fine ‘800 appare ancora come un luogo idilliaco, circondato da prati e pastori con greggi di pecore. Chi avrebbe mai pensato che qualche decennio dopo il traffico si sarebbe impossessato di tutta la zona attorno? Preda delle auto, delle manifestazioni e dei concerti, san Giovanni in Laterano resiste stoicamente, anche se non molti di quelli imbottigliati nel traffico credo riflettano sul fatto di trovarsi di fronte alla prima basilica ufficiale di Roma, costruita da Costantino all’indomani della vittoria su Massenzio, memore di quel sogno durante il quale gli era apparsa la croce in cielo accompagnata dalle parole “in hoc signo vinces”, con questo segno vincerai.
Sembra in effetti che Costantino, in preda all’entusiasmo, abbia calcato un po’ la mano nelle sue “esternazioni” da credente, tanto da far storcere il naso a più di qualche senatore, rimasto legato ancora ai vecchi riti e alla religione dei padri di Roma. Cosa fare dunque per non entrare in contrasto aperto con tutto il senato? Valse allora un detto buono ancora oggi: occhio non vede, cuore non duole. Le basiliche vennero realizzate in gran numero, ma tutte in terreni di proprietà imperiale, dove per il senato era indifferente che Costantino costruisse chiese o piantasse fiori, e tutte fuori – o quasi – dalle mura cittadine, in modo che chiunque poteva far benissimo finta non esistessero. Abile stratega e diplomatico davvero questo imperatore, che con un colpo solo legalizzò il cristianesimo e cambiò il profilo monumentale della città. C’è ancora tanto altro da dire su san Giovanni, ma il post sta cominciando a diventare davvero troppo lungo…