Nei pochi anni in cui ha vissuto e lavorato a Roma, fino alla rocambolesca fuga del 1605 a seguito dell'assassinio di Ranuccio Tomassoni, Caravaggio ha dipinto soprattutto pale d'altare e dipinti su tela per collezioni private. Unico invece è il caso di un dipinto su muro (non di affresco si parla, ma di olio) realizzato dal Merisi per uno dei suo maggiori estimatori, il cardinal Francesco Maria del Monte. Siamo non lontano da Porta Pinciana, nell'odierno casino Boncompagni-Ludovisi, un tempo proprietà del cardinale, che chiese a Caravaggio di decorare quel camerino forse destinato ad esperimenti d'alchimia: l'idea del pittore fu quella di rappresentare acqua, terra e fuoco attraverso tre divinità dell'Olimpo (Nettuno, Plutone e Giove). I tre sono rappresentati in uno scorcio arditissimo, di certo una prova di bravura di Caravaggio, che pare volle inserire nel dipinto, come suo solito, qualcosa che conosceva bene: ecco quindi che accanto a Plutone, forse autoritratto dell'artista, anche il suo cane Cornacchia...in effetti il Cerbero del casino Ludovisi ha un aspetto ben poco infernale. Da vedere assolutamente.