Tra le statue parlanti l'Abate Luigi non è stata certo la più loquace, ma vederla così, malinconicamente senza testa in un angolo di piazza Vidoni, fa davvero un po' tenerezza. E oramai è quasi un anno che gli è stata mozzata di netto da chissà quale imbecille, che per fortuna ha soltanto portato via una copia della testa originaria. Certo però che sarebbe ora di sostituirlo con un nuovo calco, altrimenti si dovrebbe rispolverare una vecchia pasquinata, creata da una mente geniale quando, nel 1966, il povero abate subì lo stesso atto vandalico:
"O tu che m'arrubasti la capoccia
vedi d'ariportalla immantinente
sinnò, vòi véde? come fusse gnente
me manneno ar Governo. E ciò me scoccia"
Sono versi che, con i tempi che corrono, sembrano proprio attuali...