Mai come in questi giorni il palazzo del Quirinale è stato al centro delle cronache politiche: ministri che vanno, ministri che vengono, colloqui, giornalisti, corazzieri…in effetti da secoli quelle mura devono averle viste di tutti i colori. Eh sì, perché da qui sono passati papi e cardinali, re e regine, presidenti e primi ministri, che hanno contribuito a fare del palazzo il vero simbolo del potere a Roma, senza poi considerare tutta la sua storia antica, ed il tempio dedicato a Quirino. Ma torniamo a noi: siamo all’inizio del ‘500 quando il cardinal Carafa acquista un appezzamento di terreno sul colle e ci costruisce un villino che tutti gli invidiano, tanto che negli anni ci abiteranno i Farnese – e con loro papa Paolo III – il cardinale Ippolito d’Este, papa Gregorio XIII e poi Sisto V, che non si fa fermare di fronte a nulla, neanche dalla clausola che avrebbe impedito ai Carafa di vendere la proprietà, e compra il palazzo trasformandolo nella residenza pontificia per eccellenza.
Tre secoli ci vorranno per trasformarlo da piccola residenza di collina a maestoso edificio, papi del calibro di Paolo V, Urbano VIII e Alessandro VII e artisti come Pietro da Cortona, Carlo Saraceni, Gian Lorenzo Bernini e Guido Reni. Insomma, il palazzo è sì uno dei luoghi storici più importanti del paese (fu anche ospedale della Croce Rossa durante la prima guerra mondiale, ma di questo ed altro parleremo ancora e ancora), ma è anche uno straordinario scrigno di opere d’arte.