Che Roma fosse una fonte inesauribile di storia e arte è cosa oramai nota. Quello che forse è meno evidente è anche la sua straordinaria ricchezza dal punto di vista puramente geologico. Basta farsi accompagnare da qualcuno che abbia qualche competenza in materia per scoprire, per esempio, che prima a Monte Mario c’era il mare, che nel sottosuolo di trova il tufo o la sabbia a seconda dei quartieri, o che in pieno centro ci sono i fossili, imprigionati un po’ dappertutto. Sì, perché uno dei materiali più utilizzati per le pavimentazioni di chiese, piazze, edifici pubblici e compagnia bella è il cosiddetto rosso ammonitico, una – e cito testualmente – roccia sedimentaria che si è formata nell’era secondaria e che ingloba al suo interno le ammoniti, come quella che si vede nella foto (scattata sotto i portici di palazzo Wedekind, a piazza Colonna), animali marini con una bellissima conchiglia a forma di spirale…chi avrebbe mai pensato di calpestare milioni di anni di storia facendo una semplice passeggiata per negozi?