Ho pensato tutta la giornata a chi potesse essere la donna adatta a rappresentare l’8 marzo…rea Silvia o la madre dei Gracchi? Messalina o le vestali? La Pimpaccia o la papessa Giovanna? Le cortigiane o la fornarina? Alla fine ho deciso che, sebbene siano moltissime le donne che hanno fatto la storia di Roma, la mia preferita è Giuditta Tavani Arquati, romana doc (nata nel 1830 sull’isola Tiberina) e appassionata combattente della repubblica romana, nel 1849 e ancora nel 1867 quando, pensando ad un imminente intervento di Garibaldi, Giuditta, assieme al marito, ad uno dei tre figli e ad altri patrioti, si riunirono a Trastevere, nel lanificio Ajani di via della Lungaretta, per organizzare una sommossa. L’incontro del gruppo fu però scoperto da una truppa di zuavi: nel corso degli scontri, sebbene alcuni riuscirono a fuggire, molti furono catturati, e nove rimasero uccisi. Tra questi la stessa Giuditta – incinta del quarto figlio – il marito e l’altro figlio Antonio.
Mi piaceva l’idea di ricordare lei come donna che ha rappresentato al meglio Roma, tanto da morire per lei.