Diciamoci la verità: tra la Pietà di Michelangelo, le opere di Bernini, la maestosità del tutto, la porta in bronzo del Filarete non è proprio quello per cui migliaia di turisti e fedeli si recano ogni giorno a san Pietro. Tuttavia, al momento della ricostruzione della nuova basilica, tra Cinquecento e Seicento, la si giudicò talmente bella e importante da volerla ricollocare al centro del portico attuale. In effetti è un vero capolavoro, uno dei primi del Rinascimento. Tra i pannelli più interessanti, tutti incorniciati da girali vegetali che riecheggiano la scultura antica, quello che narra della crocifissione di Pietro: una scena affollatissima, con Nerone che se ne sta seduto sotto una specie di gazebo ad osservare l’apostolo crocifisso a testa in giù, mentre il Tevere scorre in basso, con Castel sant’Angelo – che in realtà lì non dovrebbe essere, perché costruito molto dopo il martirio di Pietro – a malapena riconoscibile nella sua struttura a piani.