Non trovando parole per parlare della drammatica ricorrenza dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, prenderò in prestito quelle di Rosetta Stame, riportate da Alessandro Portelli ne I giorni di Roma (Laterza 2007): “Li ho visti io tre camion […]. Erano, sa quei tipo di camion militari, o dei macellai che hanno i tendoni ai lati? Così. Erano tutti coperti, sopra e ai lati. Allora, i familiari, la gente che stava in attesa ha cominciato…Ma questi erano pazzi, con i mitra: via, via, via! Kaputt, kaputt, kaputt! Erano pazzi. Pazzi! Hanno cominciato a chiamare ognuno il proprio caro. Io a un certo punto, al terzo camion, ho cominciato a chiamare: papà, papà, papà! A un certo punto, al terzo camion, guardavo fisso ‘sti camion…Il tendone, alla parte superiore, io ho visto un movimento di testa, proprio un movimento palese, era palese. Non è la mia fantasia, io l’ho visto un movimento. Allora, non lo posso dimostrare, ma io sono convinta, certa, arciconvinta, che papà ha riconosciuto la mia voce e non ha potuto rispondere, però lui ha fatto un cenno con la testa per…lui hai sentito la mia voce”.