Dopo il piedone, il gatto. Come il grosso frammento di statua che si trova oggi in via di santo Stefano del Cacco, anche la gatta che se ne sta arrampicata sul cornicione all’angolo di palazzo Grazioli era un tempo parte della decorazione del grande Iseo di Campo Marzio. Era il tempo in cui i gatti erano considerati come vere e proprie divinità, prima di finire accanto alle streghe nel Medioevo, e come simbolo del male nei dipinti rinascimentali (in quasi ogni Ultima Cena c’è un micio accanto a Giuda), e prima di ritornare – finalmente – padroni della città e dei suoi monumenti…avete presente la colonia felina di Largo Argentina, in cui micioni paffuti e ronfanti se ne stanno beati al sole, non lontano dal loro gemello in pietra, che secondo una leggenda indica con lo sguardo un tesoro sepolto da chissà chi?