Guardandola così, magari sovrappensiero, si fa fatica a riconoscere subito la basilica di san Pietro. Manca infatti quello che la caratterizza forse più di ogni altra cosa, la cupola progettata da Michelangelo (ma costruita dopo la sua morte), che svetta da ogni panorama cittadino. Nella foto la cupola è però scomparsa, e il risultato è una facciata bassa e lunga, più simile a quella di un palazzo che di una chiesa. Il problema di fondo è che, dal momento in cui si pensa la cupola a quello in cui si completa la facciata passa più di un secolo. Torniamo indietro all’inizio del ‘500, quando Donato Bramante progetta la nuova basilica con una pianta a croce greca e la cupola che si sarebbe trovata al centro esatto nell’edificio…passano gli anni e si decide di cambiare profondamente il disegno originario, affidando a Carlo Maderno il compito di costruire una lunga navata – terminata nel 1612 – e conclusa dalla facciata, che ha però come risultato quello di cancellare (se non si è abbastanza distanti dalla basilica) la sua cupola. Il povero Maderno fu molto criticato per questo infelice risultato che non dipendeva però esclusivamente da lui, e si decise presto di rimediare, almeno alla sproporzione della facciata, progettando la costruzione di due campanili laterali che, da lontano, avrebbero inquadrato la cupola. Morto Maderno, venne chiamato a realizzarli il maggior artista sulla piazza, Gian Lorenzo Bernini…ma di questo parleremo domani.