Nel foro romano c’è un tempio piccolo piccolo, ma che è forse tra i più importanti di tutta l’area archeologica: si tratta del tempio di Vesta, all’interno del quale ardeva un fuoco che non doveva
mai spegnersi, perché questo avrebbe significato un grande pericolo per tutta la città. Per controllare quindi che tutto andasse come di dovere le Vestali, le sacerdotesse della dea, vivevano proprio
accanto al tempio e si preoccupavano giornalmente di alimentare il fuoco. Un grande dovere di certo, che però faceva apparire le vestali come le vere e proprie personificazione di Vesta, e come la
dea erano quindi pure ed intoccabili. Per questo dovevano mantenersi caste per tutta la loro “carriera” (che poteva durare anche trent’anni) pena una fine orrenda: dal momento infatti che nessuno
poteva osare versare il sangue di una vestale, i romani – che spesso hanno raggiunto vette di crudeltà non indifferenti – le uccidevano murandole vive nei pressi del Quirinale. E dire che, se un
“comune” condannato a morte incontrava una vestale nel giorno dell’esecuzione della sua condanna, poteva essere graziato…quando si dice due pesi e due misure…