Cinquanta scatti, da oggi in mostra al Museo di Roma in Trastevere, per raccontare la prima notte americana dei rifugiati appena sbarcati negli Stati Uniti. Sono le foto, in bianco e nero e kodachrome, di Gabriele Stabile, fotografo che vive tra Roma e NewYork e che per sei anni, collaborando con l'Organizzazione Internazionale delle Migrazioni e con altri gruppi umanitari, ha fissato i volti di cubani, asiatici, meriorientali e africani: volti spauriti, disorientati, speranzosi e curiosi, volti di chi scappa dalla propria terra, ma che spesso deve affrontare altri problemi, nuovi stavolta, nel Paese che li accoglie. Una mostra, questa Refugee Hotel (fino al 29 settembre) per osservare le cose con uno sguardo straniero.