La cattiva notizia è che occorreranno oltre 30 miliardi di euro per rimetterla in sesto e aprirla di nuovo al pubblico (ma tra ben quattro anni..); la buona è che forse dopo l’estate si dovrebbe riaprire – il condizionale è comunque d’obbligo – questo enorme cantiere per una giornata di studi, un workshop dalla location davvero invidiabile. Quel che è certo è che la Domus Aurea chiusa al pubblico è una grande occasione perduta, quindi ben venga anche il contributo dei privati per il suo restauro. Perché entrare in quello che è ancora visibile della grandiosa residenza di Nerone è un’esperienza eccezionale, che permette si misurarsi di persona con le passioni e le folli idee di un imperatore, e di capire quanto realmente l’arte del rinascimento deve a quella classica; non per niente le grottesche, che sono diventate l’elemento decorativo più alla moda tra Quattro e Cinquecento, arrivano proprio da qui, da questi luoghi che al momento della riscoperta, alla fine del XV secolo, sembravano delle vere e proprie grotte. E davvero un tesoro del genere deve rimanere chiuso?