Prima che Mick Jagger e compagnia distruggano tutto (ottima musica, niente da obiettare su questo, ma la soprintendenza ha considerato che migliaia di persone balleranno, urleranno e salteranno a un passo dai resti del Circo Massimo e del Palatino?)parliamo un po’ del più grande edificio per spettacoli di sempre, il Circo Massimo appunto, che è forse anche uno dei più antichi, visto che la consuetudine di far correre i cavalli nella valle Murcia è vecchia quanto Roma. A quel tempo non c’era ovviamente granché, forse semplici sedili in legno per gli spettatori e poco altro; si dovrà infatti aspettare il 329 a.C. quando vennero costruiti i carceres (le gabbie dalle quali partivano i cavalli) e forse la spina centrale. Ma fu in epoca imperiale, con Augusto – e in misura ancora maggiore con Traiano – che il circo viene monumentalizzato, arrivando a contenere qualcosa come 250mila persone, tutte ansiose di assistere alle corse delle quattro factiones che si contendevano la vittoria. Albata, Russata, Prasina e Veneta erano le squadre, ognuna delle quali caratterizzata da un diverso colore (rispettivamente bianco, rosso, verde e azzurro) e seguita da una tifoseria appassionata, competente, rumorosa ed entusiasta, pronta a scaldarsi all’apparire delle bighe all’interno della pista…quasi la stessa atmosfera che si respirerà oggi durante il concerto…