Il silenzio dei chiostri è il titolo di un bel giallo di Alicia Giménez-Bartlett (edito da Sellerio) che:
1. vi consiglio comuque di leggere;
2. è ambientato a Barcellona, quindi ha evidentemente poco a che vedere col blog;
3. ha un bel titolo che sembra fatto apposta per il post di oggi che, come ormai avrete capito, parla di chiostri. Anzi di un chiostro in particolare che è quello di san Paolo fuori le mura, miracolosamente sopravvissuto all'incendio che nel luglio del 1823 devastò quasi completamente la basilica.
Una vera oasi di pace è questo grande chiostro, costruito all'inizio del Duecento dai Vassalletto, celebre famiglia di marmorari romani che ha dato il meglio di sè nelle colonnine binate, ognuna diversa dall'altra (ce ne sono tortili, liscie, scanalate, decorate da piccole tessere di marmi policromi e chi più ne ha più ne metta) e nel fregio che corre sopra la trabeazione, in cui tornano gli stessi tipi di marmi colorati e alcune scene figurate, come quella - rarissima ma purtroppo rovinata - del cosidetto "lupo a scuola": nella formella si riesce ancora ad individuare un lupo intento ad imparare le lettere dell'alfabeto, ma che nello scrivere la A inevitabilmente pensa all'agnello...metafora del pericolo di cadere in tentazione anche durante lo studio, e della necessità, per i monaci, di essere quindi sempre ben concentrati durante la preghiera.