Oltre ai capperi che abbiamo visto ieri, largo Argentina ha molto altro da offrire ad appassionati di storia, di archeologia...e di gatti (i micioni della colonia che ha base qui non aspettano altro
che le carezze ed i grattini dei passanti e dei turisti). Anche se l'area archeologica non è visitabile (peccato…) si riesce bene a vederla dall’alto della strada odierna: da qui si individuano
perfettamente i quattro templi di epoca repubblicana, databili dal III al II secolo a.C. ma restaurati più volte nel corso del tempo, fino, al solito, alla caduta dell’impero, quando, senza alcun
apparente interesse per l’antichità, si riutilizza, distrugge e modifica a piacimento…non a caso a pochi passi da qui si trova piazza Calcarara, dove i marmi antichi venivano addirittura distrutti
per essere trasformati in calce! Proprio uno dei templi di largo Argentina nel Medioevo viene utilizzato come chiesa – di san Nicola de Calcarariis, appunto – e decorato da affreschi che ancora oggi
sono parzialmente visibili nelle due piccole absidi della chiesetta. Chissà se i fedeli medievali sapevano di andare a messa in uno dei luoghi più importanti di tutta la storia antica: qui infatti,
proprio sotto la strada che divide l’area archeologica dal teatro Argentina, venne assassinato Giulio Cesare. Quoque tu…