La piazzetta nella foto sarà certo nota a molti. E non per la piccola chiesa fa da fondale, ma per quello che c'è accanto, e che nella foto non si vede. Parlo del più celebre filettaro della città, tappa imprescindibile per chiunque ami il baccalà in pastella...ma non facciamoci tentare dalla gola e concentriamoci sulla chiesina di santa Barbara ai Librari - affidata un tempo all'omonima confraternita - che sembra esistere sin dal VI secolo (quando venne costruita sulle rovine del teatro di Pompeo) per poi essere ricostruita nel X, XIV e XVII secolo. Ed è proprio a quest'ultimo restauro che risale l'aspetto attuale, tipicamente barocco della facciata, incastonata come un gioiello tra i palazzi, e dell'interno, da qualche anno riaperto e restaurato dopo decenni di abbandono; alla fine dell'Ottocento fu addirittura sconsacrata ed utilizzata come magazzino! Una visita quindi, non foss'altro per la sua rocambolesca storia, la merita senza dubbio...così come, senza indugiare, ci si potrà concedere, al termine della visita, un bel filetto rovente. Come si dice? Mens sana in corpore ghiotto