Tra le bancarelle che d’estate allestiscono nei giardini di castel sant’Angelo ho scovato questa bella foto che ritrae la zona dei borghi prima dell’apertura di via della Conciliazione. Da qui si vede bene come la strada odierna, completata per il Giubileo del 1950, abbia del tutto eliminato il tessuto abitativo cresciuto di fronte alla basilica tra medioevo e Rinascimento. In effetti però l’idea di realizzare un tracciato più regolare che portasse a san Pietro esiste almeno dal Quattrocento, e nei secoli sono stati presentati anche dei progetti, che miravano a regolare la viabilità ma anche a rendere più visibile la facciata del Maderno e la cupola di Michelangelo. Si arriva tuttavia ad una soluzione solo dopo il 1929, quando Marcello Piacentini e Attilio Spaccarelli propongono di abbattere tutta la spina centrale, salvando solo alcuni edifici, come la chiesa di santa Maria in Traspontina, palazzo Torlonia e il quattrocentesco palazzo dei Penitenzieri. Ameno quelli…Per avere un’idea dell’effetto che facesse camminare tra questi edifici, monumentali ma anche semplici e un po’ malandati, si può leggere una bella descrizione di Lady Morgan, a Roma all’inizio dell’800: “le strade che portano direttamente a san Pietro mostrano di tanto in tanto un palazzo imponente ma devastato, confuso tra edifici ignobili, le cui facciate di marmo sono sfigurate dalla biancheria stesa: un forte odore di sapone rivela un’attenzione alla pulizia oggi visibile a Roma solo nel vapore schiumoso che esce dalle finestre delle lavandaie nelle strade più belle. Quando si sono attraversate queste strade sconfortanti, la piazza san Pietro si offre allo sguardo meravigliato, apparendo ancora più stupefacente nel contrasto della sua bellezza e della sua magnificenza con le immagini povere e ripugnanti che l’hanno preceduta”.