Da che mondo è mondo i vicini di casa coltivano rapporti non proprio idilliaci (avete presente il litigioso Anacleto Mitraglia, dirimpettaio del povero Paperino?), quando addiritttua non si sfocia in guerra aperta. Potevano due tipetti come Bernini e Borromini comportarsi in maniera diversa, vista la rivalità tra i due? Certo che no, anche se i due non erano tecnicamente vicini di casa. Borromini abitava infatti in una traversa di via Giulia, in vicolo Orbitelli, mentre Bernini aveva residenza (una delle tante in realtà, ma forse la più prestigiosa) in via della Mercede, come testimonia la targa della foto, che recita: "qui visse e morì Gianlorenzo Bernini sovrano dell'arte, al quale si inchinarono riverenti papi, principi, popoli". Il caso volle che proprio lì di fronte papa Urbano VIII Barberini decidesse di costruire il collegio di Propaganza Fide, affidandone la costruzione proprio a Bernini; morto Urbano, ed eletto Innocenzo X Pamphilj, ecco che la committenza passa a Borromini, talmente soddisfatto di aver soffiato il palazzo all'odiato nemico da decidere di far piazzare sulla facciata del collegio, ben visibili da casa Bernini, un paio di inequivocabili orecchie d'asino. Mal gliene incolse perché Bernini, visto l'affronto, volle controbattere scolpendo sul suo cornicione il profilo di un inconfondibile Priapo...entrambi oggi sono scomparsi, forse scalpellati da qualche mano pudica, ma la leggenda resiste.