Non c’erano i wedding planner, le bomboniere o le liste di nozze, ma sorprende pensare a quante somiglianze ci fossero tra i matrimoni di oggi e quelli dell’antica Roma. Certo, i presupposti erano a volte differenti, e le mogli avevano più che altro il compito di garantire la continuità di una gens, sfornare pargoli che sarebbero soprattutto stati futuri cittadini romani, ma la forma ha spesso molti punti in comune con le cerimonie odierne (a parte forse l’età, visto che un tempo erano soprattutto i teenager a convolare a giuste nozze). Prima di tutto la preparazione della sposa, che avviene in casa grazie al prezioso contributo delle donne di famiglia, che vestono e acconciano la giovane. L’aspetto finale doveva essere però molto diverso dagli standard odierni: l’abito era infatti una semplice tunica bianca con una cinta che solo il marito avrebbe potuto sciogliere, e i capelli sono legati da nastri in sei ciuffi, mentre il volto era sì coperto da un velo, ma di un bel colore rosso sgargiante. Una volta celebrate le nozze vere e proprie, in cui lui prendeva nella sua mano destra quella di lei per sancire la reciproca fedeltà, si passava al banchetto e al successivo corteo che accompagnava i due novelli sposini a casa del marito. A questo punto avviene una cosa che capita ancora oggi, almeno in tutti i film americani che narrano di matrimoni: il marito prende in braccio la sposa e la fa entrare in casa, a significare che lei non era un’estranea, ma che era come nata lì dentro, in quella famiglia. La differenza sta nel fatto che, nell’antica Roma, la moglie si preoccupava di cospargere la soglia di olio e lardo…chissà perché però questa scena nei film hollywoodiani manca sempre…