Ma come facevano i turisti prima dell'arrivo delle guide turistiche tascabili? Facile: se le scrivevano da soli. Certo, si tratta di turisti spesso molto diversi da quelli di oggi, che a volte non sanno nemmeno che aspetto abbia la basilica di san Pietro (è vero, lo giuro, lo hanno chiesto a me...cosè quella chiesa in fondo alla strada?), ma autentitci eruditi, spesso scrittori di professione, che arrivavano a Roma come tappa di quel Grand Tour che li portava a visitare le più importanti città italiane. Tra loro c'è il sig. Henry Beyel, noto a tutti come Stendhal, a Roma in più occasioni nel corso dell'Ottocento, impegnato a percorrere in lungo e in largo la città, riportando tutto quello che ha visto, ascoltato, immaginato e pensato, nelle sue Passeggiate Romane. Ecco, il libro non è certo fresco di stampa ed anche abbastanza impegnativo considerato il numero di pagine (più o meno 700...) ma se c'è una cosa che si può fare durante le ferie è concedersi un po' di tempo per rileggersi un classico, e scoprire quanto la città e i suoi abitanti siano cambiati (o non l'abbiano fatto per niente) in quasi duecento anni.