La festa di san Bartolomeo, il 24 agosto, era attesa in città da almeno due categorie: artisti e ragazzini. Entrambi si ritrovavano sull’isola Tiberina, i primi per esporre le loro opere in una mostra organizzata dalla comunità bergamasca di Roma in occasione della festa del loro santo patrono, e sperare di trovare compratori e futuri committenti; i secondi per contendersi i cocomeri che i romani gettavano nel Tevere. Ogni anno infatti si svolgeva sull’isola la festa dei cocomeri, con i più giovani che si sfidavano in gare di nuoto tra ponte Quattro Capi e ponte Rotto per acciuffare uno di quei dolcissimi frutti. La tradizione si è mantenuta inalterata fino al 1870, quando la festa venne proibita per evitare il ripetersi di numerosi incidenti dovuti soprattutto alla forte corrente di quel tratto del Tevere. Forse da allora si è cominciato ad affidarsi ai cocomerari…