In città sono molte le chiese, soprattutto quelle dedicate alla Vergine, che sono state costruite a seguito di miracoli che hanno acceso la fantasia popolare. Si tratta, tra l’altro, di edifici tutti datati alla fine del Cinquecento, realizzati quindi in piena Controriforma: sono quindi molti gli storici a pensare che questo fiorire di eventi miracolosi abbia poco a che vedere col divino e molto col “marketing”, volto a riconquistare quei fedeli che si erano allontanati dal cattolicesimo. Ma quali sono queste chiese? A Trastevere c’è per esempio santa Maria della Luce, in via del Tritone santa Maria in Via, nell’antico ghetto santa Maria del Pianto, a Monti la chiesa che è il simbolo, il punto di riferimento di tutto il quartiere, la Madonna dei Monti (appunto). Sembra che in quest’area, proprio a ridosso di via dei Serpenti, esistesse un tempo un monastero di Clarisse poi caduto in rovina ed abbandonato; quello stesso edificio sarebbe stato quindi adibito a fienile. La leggenda a questo punto narra che un giorno alcuni operai stavano lavorando proprio in quel fienile sentirono una voce che chiedeva loro di non far male al bambino. Cercando bene l’origine di quella voce, tornò alla luce l’immagine di una Madonna col Bambino per la quale, seguendo anche la volontà dei cittadini di Monti, si decise di costruire una chiesa degna di quel nome. Sia come sia, miracolo o no, la chiesa – costruita da Giacomo della Porta – è oggi uno dei più interessanti esempi di quell’architettura in cui cominciano a vedersi i sintomi del barocco.