Innumerevoli sono i modi di visitare Roma: si può scegliere l’antichità classica, il Medioevo, il Rinascimento o il Barocco, i grandi artisti o il cinema, le gallerie d’arte, le pizzerie o le fontane. Il libro di questa settimana sceglie ancora un altro modo, e ci porta nella città coloniale, alla ricerca delle storie, delle strade e delle piazze che ricordano, in un modo o nell’altro, l’esperienza imperialista di epoca fascista. Roma negata è un bel libro di Igiaba Scego e Rino Bianchi, che hanno raccontato e fotografato i luoghi del passato coloniale, assieme agli eredi di quelli che hanno vissuto quegli anni: eritrei, libici, somali, etiopi, che vivono oggi in una città che cerca, tra errori e passi falsi, di diventare davvero multiculturale. Le foto e le facce del libro guidano attraverso le strade e i monumenti, come la stele di Axum (da piazza di porta Capena ripartita qualche anno fa alla volta dell’Etiopia) che ci parlano della vuota celebrazione del colonialismo italiano. Un libro per riflettere per capire quello che successe ieri e comprendere meglio quello che vediamo oggi.