La piazza quel giorno doveva essere gremita, visto che un evento del genere non si verificava tanto spesso…o almeno, non con quelle personalità. Quella mattina infatti Beatrice Cenci, la sua matrigna Lucrezia e suo fratello Giacomo sarebbero stati mandati a morte per aver ucciso Francesco Cenci, padre dei due ragazzi e marito della donna. Il delitto è uno dei grandi scandali dell’epoca, e tutti in città ne parlano: Francesco Cenci era un bruto che non risparmiava nessun tipo di angheria ai suoi familiari i quali ad un certo punto, stanchi di subire quelle continue violenze, decidono di uccidere l’uomo cercando di far apparire la cosa come una morte accidentale. Avviene però che i servitori coinvolti nella faccenda confessino l'omicidio, determinando l'arresto, la tortura dei responsabili e la loro successiva esecuzione. Tutto si svolse l'undici settembre 1599, nella piazzetta di fronte a ponte sant'Angelo: la prima ad essere mandata a morte fu Lucrezia, poi fu il turno di Beatrice e infine quello di Bernardo. Soltanto l'altro fratello Giacomo, vista la giovane età, venne risparmiato ma costretto ad assistere a quell'orrendo spettacolo, che ebbe forse come testimone anche Caravaggio, che forse si ispirò a quelle che vide quando dipinse Giuditta e Oloferne di palazzo Barberini. Tanto clamore e tanta severità nell'applicare la legge fecero insospettire molti che, considerato anche il fatto che papa Clemente VIII Aldobrandini sequestrò gli ingenti beni dei Cenci dopo essere stato uno dei più convinti sostenitori della necessità di una condanna, cominciarono a vedere una connessione tra le due cose...