Visitare quel capolavoro che è la basilica dell'Ara Coeli riserva sempre belle soprese. Osservando per esempio le cappelle della navata destra, oltre a quella Bufalini, affrescata in modo superbo da Pinturicchio, se ne trova una in cui gran parte della parete lascia vedere la semplice struttura in mattoni e poi, proprio in corrispondenza dell'altare, i resti di un affresco, riscoperto da non troppi anni, che vede al centro la Madonna col bambino, alla sua destra san Giovanni Battista e l'Evangelista sul lato opposto. Considerato il trattamento dei volti, il tenue passaggio di colore degli incarnati, la squisita fattura insomma di questi figure (altri miseri resti sono sulle mura laterali della cappella), si è subito fatto il nome di Pietro Cavallini, assoluto protagonista della pittura della fine del '200 e dell'inizio del '300 a Roma (ricordate gli affreschi nascosti di santa Cecilia?) e della decorazione di questa basilica, tanto che il Vasari lo ricorda anche autore dell'affresco - perduto - dell'abside. L'ipotesi è che affreschi siano stati commissionati da una delle più potenti famiglie romane del tempo, i Colonna, e poi volontariamente coperti all'epoca di papa Bonifacio VIII, che certo con i Colonna non aveva buoni rapporti, visto che uno di loro, Sciarra, lo aveva addirittura schiaffeggiato ad Anagni, e che il pontefice li aveva definiti "dannata stirpe" e ne aveva ordinato la confisca di tutti i beni...Sembra che però, mentre gran parte della cappella venne brutalmente imbiancata - se non completamente ridecorata - nessuno ebbe il coraggio di coprire il volto della Vergine né tantomeno quello del bambino, che vennero semplicemente coperti, forse da un quadro, e in qualche modo protetti fino ai nostri giorni...in fondo, dal male può nascere un bene...