Una delle cose più emozionanti di questa città è che spesso edifici vecchi di secoli abbiano conservato la stessa antica funzione: tra questi merita una menzione senza dubbio la locanda dell'Orso, sulla via omonima, un bell'edificio tipico dell'architettura della Roma del '400 che - almeno secondo la leggenda - ospitò anche Dante, a Roma per il giubileo del 1300, e sicuramente Rabelais, Montaigne e Goethe. Incerta l'origine del nome, che secondo alcuni deriverebbe da uno degli antichi proprietari, Baccio dell'Orso, o da un rilievo che ancora oggi è murato all'angolo della strada (in realtà raffigura un leone, ma forse qualcuno in passato, quando era certo più sporco e malandato, ci ha riconosciuto un orso...), o ancora dall'antica insegna; sia quel che sia, osservarne le pareti che ancora riportano tracce di decorazione o i piccoli rilievi in cotto sulle arcate, e immaginare Dante che si affaccia dal piccolo loggiato del piano superiore è un piccolo piacere che può risollevare una giornata storta.