Testimone muto di eventi di ogni tipo, l'obelisco di piazza san Pietro è davvero un pezzo di storia, sempre in piedi nonostante i secoli. Era infatti il lontano 40 d.C. quando Caligola lo fa trasportare da Alessandria d'Egitto a Roma, per collocarlo sulla spina del circo che si era fatto costruire nella zona del Vaticano; passa solo qualche anno e, più o meno ai piedi dell'obelisco, viene crocifisso san Pietro, episodio che cambia totalmente il destino dell'area, scelta poi da Costantino per la costruzione di una basilica costruita direttamente sulla tomba del primo papa. Da allora, l'obelisco è stato tutt'uno con la basilica, anche se per molto tempo si è trovato di fianco e non davanti all'edificio. Ci voleva un papa testardo e volitivo come Sisto V per cambiare le cose: nel 1586, a solo qualche mese dalla sua elezione, il papa si mette in testa di voler rivoluzionare l'urbanisitca cittadina, tracciando nuove strade, ampie piazze e, soprattutto, ritrovando, restaurando e spostando obelischi da un punto all'altro di Roma. Quello di san Pietro sarebbe stato trasferito di fronte all'ingresso della nuova basilica che, dai tempi di Giulio II, stava pian piano prendendo forma: artefice di tutto Domenico Fontana, architetto preferito del papa che dovette accollarsi tutte le fatiche e le grane degli spostamenti degli obelischi voluti dal pontefice. Nel caso del Vaticano, l'impresa - mai tentata prima - era davvero epocale, e fece parlare tutta la città, anche perché si trattava davvero di uno spettacolo imperdibile. Iniziati il 10 settembre, i lavori proseguirono per quasi tutto il mese fino a quando, il 26 settembre del 1586, si inaugurò il monumento con una grande cerimonia pubblica, a testimoniare il trionfo del cristianesimo sulla religione pagana: a simboleggiare questa vittoria, gli elementi dello stemma pontificio vennero issati sulla cima del monolite, sostituendo la sfera in bronzo che si trovava lì dall'antichità. Al momento della sostituzione, Fontana ispezionò con cura l'interno di quella sfera (oggi ai musei Capitolini) per verificare una leggenda antichissima, che voleva le ceneri di Giulio Cesare custodite proprio là dentro...immaginiamo la delusione dell'architetto nel constatare che la sfera era completamente vuota...un vero peccato