In un post di qualche giorno fa mi stupivo di quante cose dall’antica Roma siano arrivate direttamente ai giorni nostri senza cambiare troppo…per fortuna invece qualcosa si è perso. Parlo della festa del Cavallo di Ottobre, che si svolgeva ogni anno il 15 del mese, nell’ambito delle celebrazioni di purificazione dell’esercito alla fine della stagione della guerra (eh sì, un tempo ci si prendeva una pausa anche dalla guerra…). Comincia tutto con una corsa di bighe in Campo Marzio al termine della quale il cavallo di destra del carro vincitore – che, tra i due della biga, è solitamente il più forte – viene sacrificato in onore di Marte ed ucciso con un colpo di giavellotto; come se non bastasse poi gli si tagliano la coda e la testa. Mentre la prima viene portata di corsa alla Regia nel Foro romano, e il suo sangue lasciato colare sul fuoco in modo da renderlo parte integrante del sacrificio, la testa viene guarnita di pane (!) e disputata tra gli abitanti della Suburra e della via Sacra. Chi vince, esporrà la testa a segnalare la protezione di Marte…certo che fosse già esistito il WWF…