"Roma era il suo grande amore: non la Roma dei Cesari ma la Roma dei Papi; non la Roma degli Archi, delle Terme, dei Fòri, ma la Roma delle Ville, delle Fontane, delle Chiese. Egli avrebbe dato tutto il Colosseo per la Villa Medici, il Campo Vaccino per la
Piazza di Spagna, l'Arco di Tito per la Fontanella delle Tartarughe. La magnificenza principesca dei Colonna, dei Doria, dei Barberini l'attraeva assai più della ruinata grandiosità imperiale. E il suo gran sogno era di possedere un palazzo incoronato da Michelangelo e istoriato dai Caracci, come quello Farnese; una galleria piena di Raffaelli, di Tiziani, di Domenichini, come quella Borghese; una villa, come quella d'Alessandro
Albani, dove i bussi profondi, il granito rosso d'Oriente, il marmo bianco di Luni, le statue della Grecia, le pitture del Rinascimento, le memorie stesse del luogo componessero un incanto intorno a un qualche suo superbo amore. In casa della marchesa d'Ateleta sua cugina, sopra un albo di confessioni mondane, accanto alla domanda « Che vorreste voi essere? » egli aveva scritto « Principe romano ». Giunto a Roma in sul finir di settembre del 1884, stabilì il suo home nel palazzo Zuccari alla Trinità de' Monti, su quel dilettoso tepidario cattolico dove l'ombra dell'obelisco di Pio VI segna la fuga delle Ore".
L'avete riconosciuto? Si tratta di un brano tratto da Il Piacere di Gabriele D'Annunzio, che sceglie di far vivere il suo protagonista, quel piacione rubacuori Andrea Sperelli in quella che tutti conoscono come la "casa dei mostri" di via Gregoriana. L'edificio in realà fu pensato da Federico Zuccari nel 1592 come sua residenza romana. Quello che più colpisce di questo palazzetto è di certo la decorazione del portale e delle due finestre, concepite come mostruose e minacciose bocche aperte che miravano proprio a spaventare l'eventuale ospite che, per contrasto, sarebbe poi stato magigormente affascinato dalla ricchezza e dall'eleganza degli interni...niente di nuovo in realtà, visto che in quegli anni andava decisamente di moda un gusto per il grottesco che si ritrovava in architetture, dipinti e giardini...avete presente il parco di Bomarzo, non distante da Roma? Ecco, l'idea di base è più o meno la stessa, e l'effetto straniante ancora più spiccato se si pensa che la classica e rassicurante piazza di Trinità dei Monti è ad un passo...