La coscienza di Belisario


Riprendendo il discorso di ieri, e continuando a parlare di targhe, se ne trova una molto antica, molto ignorata ma molto interessante in via Poli, tra la fontana di Trevi e via del Tritone. Siamo in particolare sul fianco della piccola chiesa di santa Maria in Trivio, fondata nel VI secolo accanto ad un ricovero per pellegrini e malati. Secondo la tradizione la chiesina, oggi dall'aspetto tardo seicentesco, fu costruita per volere di Belisario, generale dell'imperatore bizantino Giustiniano, protagonista delle guerre gotiche che ebbero teatro nell'Italia della metà del VI secolo. Grande stratega, acclamato dalle folle come salvatore, Belisario era divenuto in sostanza - anche se in alcuni momenti i rapporti si fecero decisamente più tesi - il braccio destro dell'imperatore: fu probabilmente proprio per obbedire al volere dell'imperatrice Teodora che il generale depose papa Silverio per favorire la nomina di Vigilio (che sembra avesse sborsato una bella somma per sedere sul trono pontificio, ma questa è un'altra storia...). Leggenda vuole che Belisario decise di costruire la chiesa proprio per espiare questa colpa...in effetti la traduzione dell'epigrafe lascia pochi dubbi sul fatto che il generale avesse la coscienza sporca...leggete qua: "Belisario, vir patricius, amico di Roma, costruì questa chiesa per l'espiazione di una colpa. Chiunque poggi il calzare qui, in questo sacro edificio, sempre preghi Dio affinché abbia misericordia di lui. La porta della chiesa è difesa dal Signore onnipotente". Chissà se avrà funzionato?