Buona abitudine dovrebbe essere quella di camminare per le strade romane a testa alta, per non perdere nulla dei dettagli di ogni edificio e scoprire ad esempio, che, in via Ripetta, ha abitato un personaggio che è legato a doppio filo alla storia della Roma dell'Ottocento. Mi riferisco ad Angelo Brunetti, meglio noto come Ciceruacchio, carrettiere del porto di Ripetta, fervente repubblicano e grande sostenitore, almeno all'inizio, di papa Pio IX. Repubblicano e papalino? Sì, anche perché, almeno al momento dell'elezione, papa Mastai sembrava essere molto liberale: aveva infatti concesso la libertà ai prigionieri politici e sembrava addirittura essere a favore dell'autonomia nei confronti dell'Austria. A Ciceruacchio questo papa sembrava davvero una benedizione divina...immaginate allora la delusione quando il pontefice tornò prudentemente indietro, rinnegando i proclami indipendentisti della prima ora: è in quel momento che Ciceruacchio decide di partecipare attivamente all'esperienza della Repubblica Romana del 1849, non risparmiandosi neanche durante i combattimenti, e decidendo di seguire Garibaldi anche successivamente, quando ormai era chiaro che a Roma non era ancora tempo di vedere conclusa l'esperienza del papa come sovrano temporale. Proprio durante il viaggio che avrebbe dovuto portarlo a Venezia, che intanto resisteva contro gli austriaci, Ciceruacchio viene catturato e denunciato: la decisione fu presto presa, e il nostro patriota venne fucilato, assieme al figlio di 13 anni, alla mezzanotte del 10 agosto 1849. Oggi, a ricordarlo, rimane un suo bel busto sulla facciata della casa di via Ripetta ed una statua, prima sul Lungotevere e poi spostata sul Gianicolo, nei pressi del Museo della Repubblica Romana.