C'è quello Pirelli che è ormai IL calendario, ci sono quelli delle varie - misconosciute - starlette televisive che affollano le edicole, c'è quello (il più rassicurante) di frate Indovino, e tanti altri più o meno anonimi. Ma, diciamoci la verità, tutti questi non esisterebbero senza il calendario romano, riformato da Augusto, celebrato da una mostra che domani apre i battenti a palazzo Massimo. Rivoluzione Augusto. L'imperatore che riscrisse il tempo e la città (fino al 2 giugno 2015) è l'ultimo evento pensato per celebrare il bimillenario dell'imperatore, una mostra che ci presenta Augusto come riformatore assoluto della storia e della cultura romana, a tal punto da rivoluzionare lo stesso calendario inserendo, oltre alla classica divisione tra giorni fasti e nefasti, e alle tradizionali feste in onore delle divinità, anche quelle giornate in onore dello stesso principe...avete presente Ferragosto? Ecco, il giorno che è oggi dedicato all'assunzione di Maria nasce in realtà come Feriae Augusti, la vacanza di Augusto, per ricordare il momento in cui il senato romano proclama Augusto, appunto, quello che prima era semplicemente Ottaviano. La mostra di palazzo Massimo è anche occasione per riscoprire alcuni dei capolavori del museo, come la straordinaria decorazione pittorica della villa di Livia e di quella della Farnesina, o il ritratto dell'imperatore in veste di pontefice massimo.