La storia fa in realtà un po' impressione, e non è certo adatta agli animi più delicati...narra infatti la leggenda che il sileno Marsia, trovato un flauto perso da Atena in persona - e nonostante le minacce e le percosse della dea - avesse cominciato a suonare in maniera tanto dolce e melodiosa da incantare tutti, e da far pensare a qualcuno che quell'essere ferino e quasi mostruoso potesse competere addirittura con Apollo il quale, vista la sua fama da dio della musica uscire decisamente appannata dal confronto, decise di sfidare Marsia in una competizione musicale. Povero sileno, che accettò non sapendo bene a cosa andasse incontro...perso il duello infatti Apollo, un poco infastidito per quel confronto per lui poco onorevole, fece appendere Marsia ad un albero e lo scorticò vivo. Il lungo preambolo per segnalarvi che ai Musei Capitolini è da un paio di giorni esposta una statua di Marsia rinvenuta nel parco degli Acquedotti e restaurata presso il laboratorio della centrale Montemartini (dove poi sarà collocata definitivamente). La scultura, a palazzo dei Conservatori fino al primo febbraio, è in marmo policromo e raffigura il povero sileno proprio appeso all'albero, nel momento in cui il supplizio di Apollo...certo che erano irascibili non poco gli dei dell'Olimpo!