Con quelle anacronistiche e variopinte uniformi (che, sfatiamo un mito duro a morire, non sono state disegnate da Michelangelo o Raffaello, ma vengono create dal comandante Jules Repond all'inizio del Novecento), oggi sono soprattutto materiale per foto da turisti, ma le guardie svizzere hanno in realtà ancora oggi il compito di proteggere il pontefice e la città del Vaticano. E lo fanno da ben 509 anni: era infatti il 22 gennaio del 1506 quando papa Giulio II, che già aveva stretto un'alleanza con gli elvetici per il reclutamento di mercenari, decise di chiamare a raccolta un gruppo di centocinquanta svizzeri che, capitanati da Kaspar von Silenen, fecero il loro ingresso a Roma da porta del Popolo, puntando poi dritti verso il Vaticano dove il papa stesso diede loro la benedizione. Da allora gli svizzeri sono sempre stati in prima linea nella difesa del papato, proteggendo il papa anche in occasione del drammatico sacco di Roma del maggio 1527: in quell'occasione rimasero in vita solo 42 soldati dei 189 presenti in città. Ancora oggi può far parte del corpo solo chi ha cittadinanza svizzera, è cattolico praticante ed ha una reputazione irreprensibile...oltre ad essere molto giovane. Le guardie svizzere non accettano infatti candidati che abbiamo superato i trent'anni. E, c'è da credere, il controllo delle credenziali delle possibili reclute sarà fatta con rigorosa precisione...