Le foto del post di ieri, ed il bel faccione di Probo qui accanto, si riferiscono ad una mostra appena inaugurata ai musei Capitolini: L'Età dell'Angoscia. Da Commodo a Diocleziano (180-350
d.C.). L'esposizione, visitabile fino al 4 ottobre prossimo, si concentra su un periodo particolarmente complesso e sofferto della storia romana, quel III secolo che è indicato da molti
storici come di profonda crisi, sociale, religiosa e spirituale, che vede susseguirsi guerre, problemi finanziari ed economici, carestie, epidemie, senza contare la costante minaccia dei barbari
ai confini dell'impero. L'instabilità politica ed il crollo delle certezze di una città che si era considerata unica ed invincibile, si riflette anche nel sempre maggior abbandono della religione
tradizionale e nell'adesione a culti di provenienza orientale, come quello di Mitra, Iside o Cibele...e ovviamente il cristianesimo, che in questo momento si contende ancora con gli altri culti
la palma del più diffuso nell'impero. In mostra opere di grande interesse, ritratti, statue di divinità, arredi, immagini funerarie, argenti, mosaici...in fondo questo periodo di crisi fu, almeno
dal punto di vista artistico, non tanto critico.