Era il 15 novembre del 1820 quando un febbricitante John Keats arriva a Roma per cercare di placare così, al clima mite italiano, la tubercolosi che da quasi un anno lo tormentava. In città uno
dei maggiori poeti inglesi del suo tempo si stabilisce in un appartamento al numero 26 di piazza di Spagna, dove visse però soltanto per qualche mese: nonostante la sua salute sembrasse infatti
inizialmente migliorata, tanto da permettergli di andare a cavallo lungo la Flaminia, e di fare passeggiate al Pincio, Keats morì il 23 febbraio del 1821. Passa qualche decennio e, nel
1906, la casa (che nel frattempo era passata a due scrittrici americane), viene acquisita dalla Keats-Shelley Memorial Association. Oggi la casa-museo, aperta al pubblico dal lunedì al
sabato, offre agli appassionati visite guidate, mostre temporanee (aperta ancora per qualche giorno, fino al prossimo 28 febbraio, quella dedicata al poeta inglese Robert Browning) e anche una
collezione di circa ottomila volumi dedicati alla poesia romantica d'oltremanica.