All'indomani del 9 giugno 1889 Campo de' Fiori cambiò addirittura il nome, diventando per qualcuno il Campo Maledetto. A determinare tale cambiamento non fu nessun crimine, nessun fatto di sangue, ma l'inaugurazione della statua di Giordano Bruno, opera di Ettore Ferrari, che celebrava così il frate condannato a morte perché eretico, e bruciato vivo proprio in Campo de' Fiori il 17 febbraio del 1600. Il bel libro di Massimo Bucciantini, Campo dei Fiori (Einaudi) è, come dice lo stesso autore, la "biografia di una statua", ma è anche la storia di quel che accadde a Roma (e in Italia) alla fine dell'Ottocento, quando emergono nel Paese due anime, "da un lato quella laica e radicale, dall'altro quella del più intransigente clericarismo" (per inciso, furono questi ultimi a ribattezzare la piazza maledetta). Appassionante.