"La révélation m'est venue d'Orient". Basterebbe questa frase - ed un'occhiata ai dipinti, ovvio - per avere un'idea chiara della mostra che apre oggi al pubblico alle Scuderie del Quirinale. Matisse. Arabesque mette in mostra i dipinti di uno che è arrivato alla pittura quasi per caso: figlio di un commerciante, Henri è costretto a letto per quasi un anno a causa di una grave appendicite...è proprio questo il periodo durante il quale decide di dedicarsi alla pittura, scegliendo poi di frequentare - siamo alla fine dell'Ottocento - l'atelier di un pittore simbolista, e di iscriversi all'École des Beaux Arts. Sono gli anni un cui Matisse comincia a conoscere l'Oriente, prima attraverso le esposizione parigine e poi attraverso i viaggi che lo portano in Algeria, a Mosca ed in Marocco. In seguito abbandona definitivamente l'avanguardia per dedicarsi al motivo decorativo, all'arabesco, al disegno geometrico e ripetitivo ripreso dall'arte bizantina e da quella ottomana, rafforzato dall'uso del colore e da un'assoluta libertà di linguaggio e di composizione...ma basta parole, andate a vedere la mostra.