Immaginate di aver voglia di un caffè e di trovarvi al banco del bar assieme a Goethe, Buffalo Bill, Ennio Flaiano e D'Annunzio...un'allucinazione storico-letteraria? Un caffè troppo corretto? Una barzelletta per palati fini? Niente di tutto questo: tutti i nomi sopra indicati (e centinaia di altri in realtà) si sono trovati, seppur in circostanze e tempi diversi, al Caffè Greco di via Condotti, certamente il più celebre in città. Aperto nel 1760 da tale "Nicola di Maddalena caffettiere, levantino" (così è riportato negli stati delle Anime di san Lorenzo in Lucina), il caffè raggiunse l'apice della sua fama tra Ottocento e primi del Novecento, quando tutta l'area dei Condotti era il salotto buono di Roma: i suoi tavolini divennero infatti nel tempo punto di riferimento di artisti, intellettuali e letterati di gran parte d'Europa, mentre negli anni le sale si arricchirono di opere d'arte, talmente tante (siamo a oltre 300 pezzi) da rendere il caffè una delle più grandi gallerie d'arte romane.