La nostra idea dell'antichità e in realtà un pochino falsata, visto che la maggior parte delle sculture rimaste del mondo greco sono in marmo (candido, oltretutto, quando invece l'arte classica era in technicolor...) mentre invece il bronzo è stato di gran lunga il favorito; talmente favorito che, tra medioevo e rinascimento, ci si è fatti ben pochi scrupoli nel fondere e riutilizzare il materiale per altri scopi. Ad aprirci gli occhi, e a darci un'idea delle possibilità di un materiale certamente più duttile del duro marmo, è la mostra Potere e pathos. Bronzi del mondo ellenistico, a Firenze - palazzo Strozzi - fino al 21 giugno. Dà quasi le vertigini pensare di poter vedere riunite opere provenienti dal British Museum, dal Metropolitan di New York, dal museo archeologico di Atene, dal Louvre e dai musei Vaticani: divinità, atleti, condottieri, ritratti che sono stati nella maggior parte dei casi in mare (l'unico luogo dove non si potevano trovare per poi fonderli...) che oggi raccontano al visitatore la storia della loro produzione e la funzione, celebrativa o squisitamente privata - che avevano un tempo. Da non perdere. (nella foto: Busto di efebo - Testa di Benevento - 50 a.C. circa
bronzo, rame, cm 33 x 23 x 20. Parigi, Musée du Louvre).
Distanza Roma-Firenze: 277 km