Via dei Coronari è una strada lunga e stretta senza grandi monumenti né bellezze troppo appariscenti. La strada è bella, ha un’atmosfera particolare, quasi fuori dal tempo, che hanno solo poche strade romane oramai. Però spesso si fa fatica a trovare qualcosa di veramente significativo…una lunga strada insomma, niente di più. E invece lungo via dei Coronari, dal nome di quelli che un tempo vendevano le corone – i rosari – ai pellegrini diretti a san Pietro, ci sono molti bei palazzi, piazzette che si aprono all’improvviso, una grande chiesa, quella di san Salvatore in Lauro, e ancora case databili dal Quattrocento e Settecento. E poi c’è l’immagine di Ponte, un’edicola sacra, disegnata da Antonio da Sangallo il Giovane e diventata nei secoli punto di riferimento dei fedeli del rione omonimo. A volere questa sorta di piccolo tempietto, che possiamo considerare anche come una delle madonelle meglio riuscite in città, fu il cardinale Alberto Serra di Monferrato. Povero cardinale: all’alba del 6 maggio del 1527, quando i lanzichenecchi riuscirono ad aprirsi una breccia tra le – scarse – difese approntate dal papa e ad entrare in città, lui fu uno dei primi a fuggire, correndo a perdifiato verso castel Sant’Angelo, uno dei pochi luoghi sicuri a Roma. E ce la fece anche a varcare la soglia del cancello ma, vuoi per lo sforzo, vuoi per lo spavento, morì subito dopo. Sic transit gloria mundi…