Era il 1519 quando un grande incendio distrusse la chiesa di san Marcello al Corso. Solo un crocefisso quattrocentesco si salvò dalle fiamme, e fu facile per molti pensare che questo fosse da
imputare ad un intervento divino. La pia certezza che quella scultura fosse davvero miracolosa arrivò solo qualche anno dopo, nel 1522, quando il Cristo in croce fu portato in processione nel
corso di un'epidemia di peste, che da lì a poco di concluse...fu allora che si decise di fondare una confraternita del Crocefisso e di costruire la sua sede poco distante da san Marcello (nel
frattempo ricostruita; il crocefisso è ancora oggi al suo posto). Giacomo Della Porta fu l'architetto che progettò l'oratorio, decorato al suo interno da una serie di affreschi dedicate alle
storia della croce e a quella della confraternita, realizzati dai maggiori artisti tardo manieristi attivi a Roma nengli ultimi decenni del Cinquecento, come Niccolò Circignani, Baldassarre Croce
(nomen omen...), Cristoforo Roncalli e Cesare Nebbia.