Lo abbiamo sperimentato tutti: ogni volta che si fanno le grandi pulizie in casa, si trova qualcosa che si pensava perduto o finito chissà dove. Sepolta tra maglioni e felpe, ecco spuntare una vecchia t-shirt; qualche monetina nella tasca di una giacca, un libro tanto amato finito poi perché tra le bollette del gas. Pensiamo in grande, e applichiamo questo concetto alla città di Roma: quando si costruisce qualcosa di nuovo, si trova (quasi sempre) qualcosa di vecchio, perduto secoli prima e spesso dimenticato. In via Nazionale per esempio la costruzione del palazzo delle Esposizioni, progettato da Pio Piacentini nel 1883, ha fatto scoprire un edificio, probabilmente di natura squisitamente privata, databile tra la fine del II e l'inizio del III secolo d.C. e decorato da affreschi (tra cui quello della foto, con un busto maschile non meglio identificato rappresentato all'interno di un medaglione) di carattere sacro e bucolico. Una piccola meraviglia, una finestra aperta sulla storia della Roma imperiale che non smette mai di stupire, e di regalarci qualcosa di nuovo (o di vecchio?).