Facile oggi essere aggiornati su tutto quello che succede in giro per il mondo, basta dare un'occhiata ai canali all news, passare in edicola, connettersi dovunque ci si trovi. Ma un tempo? I
romani come facevano? Il loro social network più usato era senza dubbio il Foro Romano: qui si trascorrevano interi pomeriggi ad informarsi su chi faceva cosa, quali fossero le ultime novità dei
quattro angoli dell'impero, le ultime conquiste e gli esiti delle battaglie più temute. Pare tuttavia sia stato solo Cesare a istituzionalizzare i primi veri e propri quotidiani della storia, i
cosiddetti acta diurna populi romani, resoconti degli eventi di una certa rilevanza avvenuti in città. Ma non bastavano neanche loro...ecco che allora gli stessi monumenti vennero
utilizzati come giganteschi giornali, sulle quali leggere di guerre e di conquiste e tenersi così ben informati. È il caso dell'arco di Settimio Severo, tra il foro Romano ed il Campidoglio, costruito per celebrare l'imperatore, i suoi figli Caracalla e Geta, e la vittoria sui
Parti. Bene, sull'arco, oltre alle personificazioni della Vittoria, delle quattro stagioni, dei fiumi ed ad alcune divinità, sono anche raffigurati (in quattro pannelli sui fornici minori) gli
episodi della guerra vinta dall'imperatore. Un vero e proprio racconto fatto per immagini, una sorta di fotoromanzo, di fumetto ante litteram, utile a celebrare l'imperatore e a rendere
edotta la cittadinanza. Unica avvertenza: la stampa, allora come oggi, può essere manipolata, e la storia, si sa, la scrivono i vincitori...ecco perché il nome di Geta, in un primo momento
presente sulla lunga iscrizione dedicatoria, fu cancellato da Caracalla dopo che questi decise di far fuori il fratello. È la stampa, bellezza...